SPETTACOLI PRECEDENTI

2020

CON QUELLO CHE HAI

Amico,
vedo che stai cercando la felicità e che tu come tutti stai facendo fatica…
Sai qual è il problema: non siamo mai contenti di quello che abbiamo, sembra che per essere felici ce ne manchi sempre un pezzo.
E il pensiero subito corre lì, a  ciò che  manca, l’unica cosa che davvero mi può rendere felice!
Ecco  lascia che un vecchio uomo di mare ti racconti una storia.
È la storia di tante persone insoddisfatte: chi è in mare vuole essere  a terra, chi è a terra vuole essere in mare, chi ha il regno ha perso l’amore, chi ha perso il regno cerca il potere che gli manca, a chi sogna il successo manca la genialità del solista, a chi pensa di essere genio e sapiente manca il pubblico…
Una sirena, un principe, un tritone, una piovra, un gambero, un gabbiano; ognuno con la sua strategia: chi sarà felice alla fine? Come arrivare alla felicità? Cosa mettere in gioco per arrivarci: forza, prepotenza, o forse buon senso, equilibrio, applicazione?
Parti da quello che hai non da quello che manca, ecco la soluzione.  Il tuo dono, speciale, unico perché è il tuo. Ma ricorda il dono va donato, perduto, rischiato anche quando non è capito,  anche quando è sfruttato o preteso…
La voce chiara come il ghiaccio, pura come l’acqua, quella voce dono prezioso di sua madre, quella voce la sirenetta perderà per amore. E proprio quando resterà senza voce scoprirà… la felicità.
Anche a me,  sai, da giovane è capitato: avevo pescato qualche pesciolino, avevo un po’ di pane con me quel giorno in riva al mare. Un uomo mi chiese di donarglieli, di donarglieli tutti! Pensa, non me ne lasciò neppure uno. Poi non so come,  con il mio dono fece felice una folla immensa, saremo stati in cinquemila. E per me quel giorno è stato il giorno più bello della mia vita.

Un vecchio che da giovane voleva fare il pescatore e che poi ha imparato a donare

2018

PINOCCHIO 

Ti aspetto da sempre. Dal giorno che te ne sei andato a cercare la tua libertà. Ti sentivi burattino perché non sei perfetto e ti sentivi in imbarazzo a vestire i tuoi panni; hai cercato la vita senza limiti e ti sei ritrovato appeso a fili che non volevi, servo di chi ha usato la tua ingenuità, legato dai tuoi sensi di colpa, sbagliato. Ma io non ti voglio perfetto, non ti ho creato perfetto: ti vorrei capace di amare! Si, certo, ogni padre vorrebbe il proprio figlio realizzato, felice, senza problemi, un figlio che riempie di soddisfazione; ma la verità, ciò che conta davvero, è che un padre non accetterà mai di perdere il proprio figlio. Ti ho cercato dappertutto, ti ho perduto anche nel ventre della balena: dove ti ha portato il tuo errore io c’ero. Ora però, ti prego, liberati della corazza di legno e torna a casa: aspetto mio figlio… torna da figlio, non da schiavo e per una volta abbi il coraggio di abbracciarmi.

Tuo padre

2016

QUAL È IL TUO NOME

Perché sono così brutto, perché nessuno mi vuole bene?
Guarda come sono ridotto, anzi non guardare, stammi lontano.
Prigioniero del mio egoismo, non so più chi sono?
O forse dovrei dire cosa sono?
Nessuno mi cerca, nessuno mi ama, nessuno mi chiama;
non so più neanche quale sia il mio nome: sono solo!

2013

LUI VIVE IN TE

Lui vive in te… e scoprirai di non essere solo; non c’è colpa, non c’è solitudine, non c’è morte
che non sia abitata dalla sua presenza; non c’è nulla che possa separarti da Lui, ascolta…
mamela: Lui vive in te.
Non scappare dalla tua vita, dalle tue responsabilità, sei figlio di Re.

2012

PATCHWORK

Questo spettacolo nasce dopo l’inaspettato successo di “Pinocchio – Figlio perfetto o testa di legno” e vuole mostrare al pubblico cosa succede quando si deve scegliere il prossimo musical da portare in scena. Un gruppo di tre ragazzi passa in rassegna tutti i musical più belli attraverso le canzoni più famose allo scopo di trovare quello giusto….
La scelta non sarà facile, ma alla fine porterà a “Lui vive in te”.

2011

PINOCCHIO – FIGLIO PERFETTO O TESTA DI LEGNO?

Geppetto ha sognato un figlio perfetto, che non desse troppo fastidio e che crescesse da solo, ma Pinocchio è ben lontano dall’essere come lui lo voleva. Pinocchio è nato come un burattino senza fili ed ha insegnato agli altri burattini come fare a liberarsene, ma liberarsi dai fili vuol dire essere legato sempre. Perché l’amore lega ma non imprigiona. Né figlio perfetto, né testa di legno: ma ragazzo in carne ed ossa e la vera fatica è far crescere il cuore.

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